Sfruttare gli anni universitari per raggiungere la pensione in anticipo. Potrebbe essere conveniente ecco come funziona e perché, in molti casi, è bene muoversi in fretta: requisiti, costi, modalità e valutazioni di convenienza

Il riscatto di laurea consente di convertire a pagamento gli anni passati all’università – 3 o 5, a seconda degli anni previsti dal proprio corso legale di studi in anni utili al raggiungimento della pensione.

Chi può richiedere il riscatto di laurea?

Il riscatto di laurea consente di valorizzare ai fini pensionistici il proprio percorso di studi universitario: a condizione di aver conseguito il diploma, ad esclusione di eventuali periodi fuori corso o periodi in cui l’interessato sia stato contestualmente studente e lavoratore.

Il riscatto può essere proposto anche dagli iscritti alle Casse di previdenza per i liberi professionisti che possono tuttavia avere regole e modalità diverse rispetto a quelle previste dall’INPS. E per questo si rimanda alle regole di ciascuna Cassa.

Come inoltrare la domanda per il riscatto di laurea?

Il riscatto di laurea, sempre a titolo oneroso, viene riconosciuto solo a domanda dell’interessato.

L’inoltro della domanda non è soggetto a tempistiche particolari ma a chi fosse interessato conviene comunque muoversi in fretta… perché, in molti casi, più tempo passa e meno conviene!

Riscatto di laurea agevolato, quanto si paga?

Il D.L. 4/2019 – recante “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26) ha previsto in modo strutturale, quindi permanente, una nuova tipologia di calcolo dell’onere di riscatto di laurea, con importo bloccato. In altre parole, l’onere viene calcolato applicando il 33% al minimale retributivo proprio della gestione Commercianti (per il 2020 pari a 15.942 euro), con un costo per ogni anno riscattato di 5.260 euro, totalmente deducibili dall’imponibile fiscale, al pari delle fattispecie del riscatto a prezzo pieno.

Quindi, indipendentemente dal reddito dell’interessato, il costo di un anno di riscatto è pari a 5.264,49 euro (15.953 euro x 33%). Per le ulteriori regole come la rateizzazione in un massimo di 10 anni e la deducibilità dell’onere valgono le disposizioni del D. Lgs. 184/1997.

Tale riscatto ha validità, pertanto:

ai fini del diritto pensionistico, poiché permette di accedere, in epoca anteriore, ai trattamenti che richiedono una maggiore anzianità contributiva (quali la pensione anticipata ordinaria, il cd. “Quota 100”, la cd. “Opzione Donna”, e via di seguito), ai fini della misura della pensione.

Ma il riscatto di laurea conviene davvero?

Trattandosi di un riscatto di natura “contributiva”, il costo contenuto (rispetto a quello “ordinario”) dell’onere si traduce in un accrescimento, notevolmente “moderato”, della futura pensione, che in proiezione al conseguimento della pensione di vecchiaia, si aggira intorno ai 20 euro lordi mensili (l’importo potrebbe variare anche considerevolmente da soggetto a soggetto). A questo dovrebbe aggiungersi in risparmio d’imposta per i periodi in cui si è pagato il riscatto ed eventualmente la possibilità di far valere il requisito temporale.